Le discussioni su cosa portarsi dietro mi fan sempre morire, perché si parte sempre dal minimo indispensabile... e dopo poco si concorda tutti anche sulla macchinetta del caffè ed un buon libro se bisogna attendere il carroattrezzi
Nella mia poca esperienza di viaggi a corto-medio raggio, o comunque con al max una giornata in mezzo al nulla (che tanto se la sera si ritorna a casa, albergo o comunque nella civiltà, non serve partire come se dovessimo attraversare il deserto in solitaria) cerco di stare sul minimo indispensabile:
oltre agli attrezzi in dotazione, nastro, fil di ferro, fascette, elastici (ricavati da una vecchia camera d'aria), cavo e morsetti per gas/frizione, qualche vite-dado-rondella, una pinza, un set di brugole (la dotazione di serie è carente in merito), aggeggio controllo pressione gomme, coltellino svizzero, un paio di cinghie resistenti, guanti nitrile, dei cerotti e qualche salvietta in confezione monouso, di quelle che vi danno al ristorante dopo la pepata di cozze.
Tutto quanto sopra sta in una borsetta delle dimensioni di un sandwich
In caso di foratura non sarei in grado di ripararla da me, quindi è inutile che mi porti appresso l'occorrente (lo so, una camera d'aria da 21" fa sempre comodo, che magari si trova chi ha attrezzi e competenze per ripararti la moto ma non ne ha una... al prossimo cambio gomme cambio anche le camere e quella usata me la porto dietro, promesso!)... quindi mi porto dietro la bomboletta gonfia&ripara che, avete ragione, son più le volte che non funziona, ma son sicuro che se non me la porto buco quindi è una sorta di amuleto.
Il resto andrebbe valutato in base alla specifica moto...
Ad esempio, la candela prima me la portavo, ora no perché la cambio ogni 10.000km e sembra sempre nuova, quindi dubito che una moto "moderna" a iniezione mi lasci a piedi per la candela.
Semmai, a chi ha la XT660Z magari dei primi anni, consiglierei di portarsi appresso un regolatore di tensione di ricambio, vista la facilità con cui possono rompersi e lo spazio esiguo che occupa.
L'idea della luce frontale è buona, perché soprattutto nel bosco fa buio presto; ma ormai tutti abbiamo appresso lo smartphone, il cui flash fa egregiamente anche da torcia