Argomento interessante, almeno da un punto di vista concettuale.
Detto che un grado di finitura più accurato, nel senso di minore rugosità, riduce l'attrito fra due superfici, va notato che nell'ingranamento di due ruote dentate l'attrito è sostanzialmente di rotolamento, e non di strisciamento.
Fra i denti, naturalmente, perché sui mozzi delle varie ruote è invece di strisciamento, dove traslano assialmente nei cambi marcia, e di nuovo di rotolamento sui supporti degli alberi perché lì ci sono i cuscinetti.
Va poi anche notato che l'accoppiamento delle dentature, essendo sempre (sperabilmente) fra ruote con Z primi fra loro genera con l'uso delle superfici sostanzialmente equivalenti alle lappate.
Producendo però microframmenti di metallo veicolati dal lubrificante, responsabili di piccoli danni e usure.
Certo, se le superfici sono meno rugose, ci saranno meno frammenti in circolo, e questo è un vantaggio.
Tuttavia, superfici molto lisce trattengono meno il lubrificante, e questo invece NON è un vantaggio: esempio classico la microrigatura ad elica incrociata che si pratica apposta sulle canne cilindri.
Su un cambio, potrebbe essere opportuno usare lubrificanti additivati con bisolfuro di Molibdeno, che ha microparticelle tanto piccole da legarsi intimamenta alle superfici metalliche, rendendole quasi autolubrificanti.
Ma una robusta circolazione di olio è necessaria comunque per asportare il calore... la faccenda si complica
E in un motore motociclistico, molto spesso il cambio ha una frizione a bagno d'olio, e il bisolfuro non va proprio bene... la faccenda si complica ancor di più
Insomma, se si parla di un motore da corsa dove i costi sono indifferenti e anche mezzo kW serve eccome, tutto è giustificabile
Su un motore "normale", beh...