È un disco che scorre dentro la ruota, con la pinza fissata al suo interno: l'idea viene dagli Stati Uniti, ed è già in commercio.
Potrebbe portare dei benefici ? penso di si...almeno in curva ...sull'effetto addrizzante...si potrebbe entrare dentro piu pinzati...credo
però mi intriga parecchio...





Di tanto in tanto capita di trovare tecnici fantasiosi che propongono qualcosa di nuovo sul panorama motociclistico attuale. Uno di essi è certamente l'americano Aaron Glenn, con alle spalle una lunga attività di customizer e specialista di motociclette e attualmente a capo della Glenndyne Design (www.glenndynedesign.com).
Il suo ardito progetto è la Braked Wheel, un nuovo impianto frenante integrato all'interno di un cerchio forgiato. Nella sostanza il funzionamento dell'impianto frenante non viene stravolto: il disco freno è solidale al cerchio e subisce l'azione frenante di una pinza che è ancorata alla forcella (o al forcellone, nel caso del retrotreno). Solo che, in quetso caso, il disco è stato posizionato all'interno della ruota!

Le pinze scelte da Aaron sono prodotte unicamente dalla Wilwood Engineering www.wilwood.com, e per il momento l'unico disco disponibile ha diametro da 250 mm e profilo a margherita, mentre il cerchio è solo quello che mostriamo in queste immagini, con design automobilistico e canale da 1". Ma presto sono annunciate novità riguardanti l'estetica dei cerchi e le dimensioni dei dischi. Nel frattempo, l'azienda fa sapere di poter evadere gli ordini in un tempo che varia tra le 6 e le 8 settimane.

..mmmhhh..intrigante sta cosa...ma se la pinza è solidale alla forcella....come ci passano i raggi?

bhoo...ma se la producono,e la vendono ...in qualche modo dovrà pur funzionare...
forse hano scritto male..deve per forza essere attaccata al mozzo della ruota.

si..non metto in dubbio il funzionamento........sarà stato un errore.....
però guardando bene..anche la forcella è strana.....sembra quella di un custom...quello con le molle sulle forke in alto...(non mi ricordo più come si chiama quel tipo di forka....)

dovrebbe essere il modello springer...credo

tamarrissimo

sfido a fermare un 1000 a 290 con quella specie di freno

...............e il tubo dell' olio? entra direttamente nel mozzo?

in teoria l'idea non e' male. anzi... portando tutti i pesi e l'inerzia delle masse frenanti all'interno si dovrebbe ottenere una migliore manegevolezza

in questa foto si vede meglio il meccanismo. la pinza e' attaccata al mozzo. mi sembra di capire che il mozzo e' diviso in due parti. uno gira con cerchio e disco, mentre la parte centrale sta ferma e tiene la pinza.

se riesce a sviluppare l'idea ...onore all'ingegno comunque


www.glenndynedesign.com/motorcylce_fabrication_services.html

Non capisco come faccia a funzionare.

Se la pinza è attaccata alla ruota non può frenare, se è attaccata alla forcella,
la ruota non è in grado di girare perché ci sono i raggi nel mezzo.


Nelle auto funziona perché i raggi sono solo da una parte.



che cosa non ho capito?

Guada l'altra foto...

La pinza è trattenuta dal perno e da parte del mozzo che resta fisso con il perno stesso, e da dove passa la tubazione del liquido freni.......cmq penso ad un uso non esasperato dei freni..come una custom....cmq non una supersport....quello sarebbe un "dischetto".......cmq l'effetto autoraddrizante ci sarebbe lo stesso, mano lo svergolo del disco singolo laterale......nell'off impossibile far starela pinza con i raggi

Luca

...interessante...
qualche tempo fa, forse un anno fa, circa, un italiano ha brevettato un sistema molto simile (lo so perchè lo aveva proposto ad una nota società specializzata in produzioni in magnesio dove lavorava un mio amico) dove però il disco freno, anzichè esser vincolato al mozzo ruota, veniva fissato perimetralmente (strizzando quindi l'occhio alle sbk o comq a moto ad alte prestazioni.

il concetto è che il mozzo ruota è composto da due elementi che restano separati tra loro. La rigidità strutturale è dunque data dal complessivo che forma razze del cerchio e canale ruota.
La pinza è vincolata al perno ruota per il tramite del quale riceve anche la tubazione del circuito idraulico.
Difficilmente potrebbe essere un sistema pensabile per le ruote a raggi..giacchè questi dovrebbero sopportare tutto lo sforzo torsionale non più sostenuto dal mozzo in un pezzo unico che quì, invece, è diviso in due pezzi.

L'effetto radrizzante del sistema tradizionale diminuisce solo al diminuire dell'inerzia del complesso ruota+dischi.
Quindi è il peso minore di tali componenti che ha un effetto benefico effettivo in tal senso.
Poi il fatto di concentrare il peso di tali componenti il più possibile in prossimità dell'asse verticale della moto diminuisce la percepilità al pilota di tale effetto, ma non la sua presenza.
Un po come accade quando il peso viene spostato il più possibile verso il baricentro del mezzo: il peso rimane ma si percepisce meno.

Questo è ciò che so..
ciao

Difficilmente potrebbe essere un sistema pensabile per le ruote a raggi..giacchè questi dovrebbero sopportare tutto lo sforzo torsionale non più sostenuto dal mozzo in un pezzo unico che quì, invece, è diviso in due pezzi.

..e quindi non essendoci più un mozzo ma due mezzi mozzi come accennavi , il complesso ruota/raggi che farà da "ponte" fra i due sarà invitabilmente più robusto e di conseguenza più PESO ...mah ...dubito che possa essere una soluzione promettente resta comunque il fatto che è un bel esercizio tecnico!

Quelle foto non aiutano a comprendere il sistema...



Concettualmente, è inutile esaltarne le doti quando il più gran difetto è quello di aumentare le masse sospese allontanandole dal centro di rotazione....

e un pezzo che esiste questo sistema frenante nelle moto veloci non e funzionale
per il motivo che non prendendo aria tende a scaldarsi ed e limitato con le dimensioni cioe e piu funzionale il doppio disco .
per la verzione con il disco ataccato al cerchio tipo buell tende con luso intensivo in pista a vibrare .
infatti se erano veramente efficaci come sistemi nel moto mondiale li avrebbero usati